L’otto giugno è stata la Giornata mondiale degli oceani e per l’occasione l’Ispra (L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione ambientale) ha fatto il punto sulla salute del mare italiano.
le nostre spiagge sono diventate delle piccole discariche circa 400 rifiuti ogni 100 metri e come comunicato da Legambiente , il 90% dei rifiuti raccolti nel Mar Mediterraneo è costituito da plastica, ma anche nel Mar Tirreno la storia non cambia , nonostante il lockdown il livello di microplastiche nel mare rispetto agli anni precedenti non è diminuita , anzi c’è stato un aumento della contaminazione delle acque, con concentrazioni superiori al milione e mezzo di particelle per chilometro quadrato, pari a quelle presenti nei grandi vortici oceanici.
Ma non solo, il WWF ha comunicato che per via degli effetti del cambiamento climatico ,come Il riscaldamento delle acque e l’innalzamento del livello del mare, il Mediterraneo sta diventando un mare tropicale , causando un invasione di quasi mille specie non originarie del Mediterraneo e una conseguente sostituzione di quelle endemiche. Per questo il WWF chiede che il 30% del Mediterraneo sia protetto efficacemente entro il 2030.