Archivi categoria: Telefonia

Iliad: arriva la prima condanna per pratiche commerciali scorrette

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Dopo le tante accuse mosse nei confronti del nuovo operatore francese Iliad, arriva la prima condanna da parte del Gran Giurì della pubblicità.

Secondo i giudici, lo slogan “30 giga in 4G+, minuti e SMS illimitati, a 5 euro e 99 al mese. Per sempre” non è trasparente, poiché la compagnia si riserva di cambiare le condizioni contrattuali in qualsiasi momento e perché non si tiene conto dei costi di attivazione e delle opzioni in roaming per il consumatore. Inoltre la promessa di una copertura generalizzata di connessione 4G+ non è fondata, anche visto che allo stato attuale dell’infrastruttura non è ancora possibile offrire questo elemento in Italia.

Iliad dovrà pertanto interrompere la diffusione dello spot e delle affissioni oppure sostituirli dal 20 luglio.

 

fonte : spaziogames

Antitrust: stop agli aumenti nella telefonia

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L’Antitrust ha stabilito la “sospensione cautelare” dei rincari delle bollette telefoniche imposti dagli operatori dopo l’introduzione dell’obbligo della fatturazione mensile.  Una decisione che arriva dopo l’istruttoria avviata a febbraio per verificare l’esistenza di un’intesa fra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con la quale, tramite Asstel, coordinare la propria strategia commerciale portando a rialzi di importo simile. Per questo, il Garante ha intimato agli operatori di “definire la propria offerta in modo autonomo”.

Differenziare è la parola d’ordine per evitare l’accusa di cartello. E quindi Vodafone ha cancellato tutti i rincari, Fastweb presenta offerte scontate che i vecchi utenti (impattati dai rincari) ora dovrebbero affrettarsi a sottoscrivere, Tim e Wind 3 differenzieranno le scelte a seconda dei casi ma l’orientamento sembra sempre quello di ridurre al minimo i rincari.

“La decisione dell’Antitrust di sospendere l’attuazione degli aumenti previsti e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti, intrapresa anche grazie alle segnalazioni inviate dall’Adoc, – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – va nella direzione della massima tutela dei consumatori e del mercato. Come abbiamo più volte evidenziato il ritorno alla fatturazione mensile ha comportato una beffa per i consumatori, dato che gli aumenti imposti con il precedente cambio di fatturazione a 28 giorni sono rimasti invariati con l’entrata in vigore della L. 172/17. L’Antitrust, nel suo provvedimento, ha confermato la nostra osservazione sulla “trappola di mercato” in cui sono finiti i consumatori.”

 

fonte : adocnazionale , ilfattoquotidiano , larepubblica

 

Disservizi Wind-Tre nella navigazione internet

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In questi giorni si stanno verificando in alcune zone di Bologna, tra cui Cà Dè Fabbri e Minerbio, disservizi sulla linea Wind-Tre.

L’Adoc si rende disponibile nel fornire supporto ai consumatori che intendono richiedere eventuali indennizzi:

– dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30-12.30 e dalle 14.30-16.30 e il Venerdì dalle 9.30 alle 12.30 in Via Serena 2/2 40127(BO)
– tel. 051 550726
– e-mail adocbologna@gmail.com

Bollette a 28 giorni, dal 4 aprile dovranno tornare mensili

Dopo mesi e mesi di denunce da parte dei consumatori, lo scorso 4 dicembre, con la conversione del decreto legge fiscale, il governo ha messo fine alla fatturazione a 28 giorni.

L’Agcom, con una delibera del 24 marzo 2017, aveva dato 90 giorni alle società (in questo caso solo di telefonia fissa), cioè fino al 23 giugno, per passare alla fatturazione mensile. Gli operatori non l’hanno fatto e così il 19 dicembre l’Authority ha sanzionato Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per il massimo consentito dalla legge, 1,16 milioni a società, diffidando le stesse a rimborsare gli utenti per gli importi in più fatti pagare dal 23 giugno, specificando che «nella prima fattura emessa con cadenza mensile l’operatore è tenuto a comunicare con adeguato risalto che lo storno è avvenuto». Le aziende confidano nel TAR per sovvertire questa decisione, e questo spiega in parte perché abbiano continuato a fatturare col metodo delle 4 settimane.

In questi giorni Tim, Vodafone e Wind Tre, stanno informando i loro clienti riguardo le modalità del cambio delle condizioni contrattuali. I gestori sono intenzionati ad aumentare i costi dell’8,6% che equivale a ciò che hanno incassato in più, all’anno, con la fatturazione a 28 giorni. “Fatta la legge, trovato l’inganno: la nuova norma impone la fatturazione mensile e vieta espressamente quella a 28 giorni per 13 mensilità annuali, ma basta spalmare il costo totale su 12 fatture per rispettare la normativa e non perdere nemmeno un centesimo.”(fonte fanpage.it)

La situazione è attenzionata dalle associazioni dei consumatori, fermamente intenzionate a bloccare gli addebiti ingiustificati.

Qui i link alle informative dei vari gestori : Tim , Vodafone , Wind , Tre , Fastweb

Al via la delibera dell’AGCOM sul servizio universale 2018 della rete fissa

 

L’AGCOM , l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, fissa annualmente obiettivi quantitativi minimi da raggiungere nelle aree di deliverygaranzia (manutenzione preventiva e correttiva), fatturazione, assistenza clienti e telefonia pubblica.

In una riunione, tenutasi lo scorso 5 Dicembre 2017, è stato deliberato il provvedimento che stabilisce gli indicatori di qualità del servizio universale, i relativi valori per l’anno 2018 e il modo in in cui i risultati raggiunti devono essere comunicati.

Si tratta di punti cardine che la società TIM (ex Telecom Italia S.p.A.), in quanto attuale operatore che detiene il mercato di servizio universale per la telefonia fissa, è tenuta a rispettare. L’impresa incaricata della fornitura del servizio universale, oltre ad essere tenuta a conseguirli, li deve anche pubblicare sul proprio sito ufficiale per assicurare la massima trasparenza delle informazioni agli utenti e deve anche comunicare annualmente, possibilmente anche semestralmente, all’autorità garante i risultati conseguiti.

 

 

fonte: https://www.mondomobileweb.it

Agcom: NO alla fatturazione ogni 28 giorni per gli operatori di telefonia

In attesa della Sentenza che scaturirà dall’udienza prevista per febbraio 2018, l’Agcom ritiene che ci siano gli estremi per ravvisare il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche.

La variazione nelle tempistiche di fatturazione è stata comunicata agli utenti negli scorsi mesi.

Per salvaguardare la trasparenza sull’informativa delle comunicazioni si è pronunciata l’Agcom imponendo chiarezza.

Il Consiglio Agcom sta valutando l’entità delle possibili sanzioni.

Telefonia: l’Ue dice addio al roaming.

Risultati immagini per roamingRiportiamo di seguito un articolo davvero utile, pubblicato da Help Consumatori, che aiuta a comprendere meglio il cambiamento in materia di roaming approvato dall’UE negli scorsi giorni.

A partire, infatti, dal 15 giugno 2017 sarà possibile viaggiare da un paese all’altro dell’UE senza che vengano addebitate al consumatore le tariffe di roaming.

Clicca qui  per accedere all’articolo ed avere informazioni più dettagliate.

 

Da Telecom a Tim: la scelta non è obbligata

telecom italiaA partire dal 1° maggio 2015 gli utenti di linea fissa Telecom Italia e mobile Tim confluiranno in Tim. Il cambiamento più evidente è la scomparsa nominale del canone, sostituito di fatto dall’offerta “tutto compreso”.

A chi ha un piano telefonico senza internet, infatti, viene proposto di passare automaticamente alla tariffa “Tutto Voce”, che comprende chiamate illimitate verso mobili e fissi al costo di 29 euro mensili. Ma c’è l’opportunità (indicata in piccolo nell’informativa Telecom) di passare anche all’offerta “Voce”, con chiamate a fissi e cellulari nazionali a 10 cent/minuto con tariffazione a scatti anticipati a 60 secondi e con sconto del 50% oltre le 3 ore al mese per 19 euro mensili.

Chi invece ha un piano telefonico con connessione ADSL flat, passerà automaticamente alla tariffa “Tutto”, che comprende chiamate (verso mobili e fissi) ed ADSL fino a 7 Mega illimitati al costo di 44,90 euro al mese (per i clienti da più di 10 anni verrà a costare 29 euro per i primi 12 mesi, per poi passare a 39 euro).

Coloro che invece hanno un piano telefonico con connessione in fibra ottica, passeranno automaticamente alla tariffa “Tutto Fibra”, che comprende chiamate e internet in fibra al costo di 44,90 euro per i primi 12 mesi (che poi diventeranno 54,90 euro).

L’utente che dovesse vedere soddisfatte le proprie esigenze con le offerte proposte, ha la possibilità di recedere dal contratto o cambiare operatore, senza costi aggiuntivi, fino al 31 maggio.

Il nuovo profilo verrà attivato automaticamente a meno che l’utente non invii una comunicazione scritta a Telecom Italia SpA, Casella Postale 211- 14100 ASTI o al numero di fax 800 000 187.

Va posta attenzione anche alla bolletta che, a partire dal primo maggio prossimo, da bimestrale diventerà mensile mensile.

fonte HelpConsumatori

Stop teleselling, è possibile?

Le telefonate pubblicitarie dei diversi operatori (telefonici e non) per l’adesioni a contratti e “offerte commerciali”, rappresentano per molti cittadini un fastidio quotidiano; ma oltre a segnalare il fatto alle Associazioni dei Consumatori o alle autorità competenti, è davvero possibile fare qualcosa per interromperle?
Eliminare del tutto le chiamate commerciali non sembra un obbiettivo facile, però possono essere attuati alcuni accorgimenti per ridurne il numero.
Se il numero di rete fissa è sull’elenco telefonico, può essere richiesta l’iscrizione al Registro delle Opposizioni. I numeri inseriti in questo registro, infatti, non possono più essere chiamati per proposte pubblicitarie. Chi non rispetta questo diritto può essere pesantemente multato dall’Autorità Garante della Privacy.
Se, invece, il numero utilizzato dai commerciali proviene da altri elenchi l’iscrizione al Registro non ha alcun effetto.
In questi casi (molto frequenti) va ricordato che il consumatore ha sempre il diritto di conoscere la provenienza dei propri dati e di richiedere la cancellazione e anonimato dei dati elaborati in violazione della legge.
Quando viene sottoscritto un contratto viene richiesto l’assenso all’uso dei dati: in questo caso l’assenso al trattamento dei dati a fini del contrattuali deve essere chiaramente distinto dall’assenso per operazioni di marketing (a cui è possibile rinunciare). Così come bisogna prestare attenzione quando viene chiesto di dare l’assenso di fornire dati a terzi, che non hanno nulla a che fare con il contratto (consenso che è possibile revocare il qualunque momento).
Ci si può rifiutare di lasciar trattare i propri dati a scopi pubblicitari e il non rispetto della legge può provocare sanzioni amministrative. Per informazioni e segnalazioni, ci si può rivolgere al sito del Garante Privacy.