Il caso Volkswagen è all’origine di numerose iniziative. Tante sono infatti le associazioni di consumatori che chiedono un intervento in merito, e proprio in questi giorni la Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni nella sede della Volkswagen Group a Verona.
Uno dei primi interventi si è avuto da parte dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, la quale, mossa da ripetute e molteplici segnalazioni, ha deciso di intervenire tramite provvedimento istruttorio nei confronti della casa automobilistica Volkswagen.
Così è scritto in una nota del provvedimento istruttorio: “I profili di possibile scorrettezza della pratica posta in essere da VW AG e VW Italia riguardano la commercializzazione di autoveicoli con caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante nella realtà inferiore ai valori dichiarati”. Le indicazioni date da campagne pubblicitarie e depliant informativi “potrebbero risultare idonee ad indurre in errore i consumatori sulle caratteristiche qualitative dei veicoli”.
La pratica riguarderebbe, dunque, una condotta scorretta relativa a numerosi modelli commercializzati dal Gruppo Volkswagen dal 2009 al 2015 con i marchi Volkswagen, Audi, Seat, Skoda.
La prima quantificazione del numero di veicoli che in Italia sono equipaggiati con i motori messi sotto accusa è di circa 650 mila vetture.
La notizia viene da Volkswagen Group Italia, che ha ricevuto dalla Casa Madre Volkswagen AG – informa una nota dell’azienda – le prime informazioni relative ai veicoli equipaggiati con motori Diesel EU5 Tipo EA 189 per il mercato italiano interessati dall’intervento di manutenzione service.
Il piano d’azione – dice l’azienda – prevede che Volkswagen AG e le altre Case madri delle Marche del Gruppo coinvolte presentino le soluzioni tecniche e le relative misure alle Autorità competenti nel mese di ottobre. I Clienti verranno informati su tempistiche e modalità per l’esecuzione dell’intervento di manutenzione service. Tutti i Concessionari e Service Partner saranno in grado di individuare precisamente i veicoli coinvolti nel piano d’azione. Grazie al numero di telaio sarà anche possibile escludere i veicoli che non necessitano dell’intervento.
Sul sito italiano del gruppo, nel frattempo, l’azienda si rivolge ai clienti e promette: “Faremo di tutto per riconquistare la vostra fiducia”. Tramite questo link sarà infatti possibile inserire il codice telaio della propria auto e verificare se il veicolo è tra quelli coinvolti nello scandalo.